La settimana scorsa durante una seduta di Coaching una ragazza che sto seguendo mi dice:
“Ho sempre tanta paura prima di iniziare qualcosa, che sia una nuova relazione, un nuovo lavoro, un viaggio o anche fare una cosa banale ma che non ho mai fatto. Questa paura mi perseguita da anni. Ho provato anche con i tranquillanti ma… nulla! La situazione non cambia!”
Abbiamo affrontato e approfondito le sue affermazioni, le ho posto delle domande molto potenti.
Ha ammesso a sé stessa che tutti i condizionamenti del passato, della sua adolescenza li sta portando anche nella sua vita da adulta. In più è “vittima”, come molte, di un perfezionismo bloccante, quello per il quale deve controllare tutto e che non prevede nessuna possibilità di errore e di deludere gli altri. Soprattutto pretende sempre e solo il massimo da sé senza darsi il permesso di sbagliare e poi eventualmente sistemare, perché è così che le hanno insegnato.
Abbiamo iniziato a lavorare sull’ “uscire da quel personaggio” infallibile che si è costruita nella testa, che deve solo raggiungere risultati brillanti.
L’allenamento dall’ultimo incontro a oggi era quello di decidere una cosa da fare, non dirlo a nessuno e darsi da subito la possibilità e soprattutto l’autorizzazione di sbagliare.
Stamattina mi ha raccontato che ha iniziato con una cosa semplice: fare una torta. Lei non ama cucinare e di torte ne ha fatte molto poche. Non le è uscita benissimo ma ha iniziato ad accettare che anche i migliori cuochi a volte bruciano ciò che stanno cucinando…
Poi è uscita dalla sua zona di confort chiedendo ad un amico di uscire insieme a cena. Era terrorizzata che le dicesse di no, invece ha accettato. Durante la serata si è sentita molto imbarazzata perché la parte di lei che voleva sempre far bella figura continuava a farsi sentire, privandola di essere sé stessa, di ridere, scherzare e divertirsi con la naturalezza che avrebbe potuto vivere in una serata come quella.
Ad un certo punto, guardandosi intorno, si è chiesta qual era la cosa più importante per lei: essere perfetta ma triste o imperfetta ma divertirsi? Ha optato (un po’ a fatica) per la seconda e quando si è data il permesso di ridere di sé la serata è entrata in un flusso di rilassatezza, condivisione e risate. Lei si è sentita magnificamente bene e si è data un nuovo riferimento: “la paura può essere superata e se anche si sbaglia… si ride o si corregge!!!”
Se ci pensi gli errori sono il “mezzo” per crescere e imparare sempre cose nuove ma se si vive nella rigidità della perfezione si perdono belle occasioni.
Oggi abbiamo continuato a lavorare sul creare la versione più bella di sé stessa, quella che ama i suoi pregi ma anche i suoi difetti.
Ci siamo salutate con un caloroso abbraccio e i suoi occhi brillavano di luce nuova, quella che piace a me!
Le ho detto che mi sarebbe piaciuto scrivere un post sul mio blog relativamente a queste considerazioni e trasformazioni, lei mi ha autorizzata subito a farlo. Ha ammesso che, solo la settimana scorsa, avrebbe avuto paura di essere giudicata (anche se io avrei comunque mantenuto assolutamente l’anonimato!) ora invece sente di essere più libera, più leggera e di pensare molto meno al giudizio degli altri.
Wow, sempre meglio!!!
E tu? Ti sei trovata qualche volta ad avere troppa paura di sbagliare o del giudizio degli altri tanto da perdere occasioni importanti?
Cosa hai fatto per superare le tue paure o cosa intendi fare da oggi in poi?
E’ importante imparare ad uscire “dal personaggio” perché la vita va avanti e perdere tante occasioni non è saggio!!!
Scrivimi quali sono le tue difficoltà o in che “personaggio” sei bloccata, possiamo crearne insieme la versione più bella.
Puoi inviarmi una mail a renata.andolfo@gmail.com sarò felice di leggerti.
A presto
Renata