Qualche giorno fa sono stata intervistata da Serena Poma nel suo Podcast PS PER SCELTA e abbiamo affrontato, tra gli altri, un argomento che mi sta molto a cuore: la sindrome dell’impostore.
Forse non sai cos’è, o forse sì, ma sono sicura che almeno una volta ne sei stata affetta anche tu.
Io confesso, più di una volta….
La sindrome dell’impostore è quella vocina subdola nella testa che ti dice che non sei abbastanza brava, che quanto hai fatto era solo dovuto; che si, quella cosa è andata bene ma è stata fortuna…
E… che no, tu non meriti: non meriti di raggiungere ciò che desideri, non meriti una vita felice, un lavoro appagante una relazione amorevole, no, non sai neanche tu perché, ma sai che non lo meriti…
Ecco questa voce subdola arriva da insicurezze e da convinzioni limitanti che ogni giorno ci portiamo avanti senza mai darci la possibilità di metterle in dubbio o scardinarle e, giorno dopo giorno si rafforzano.
Ma questa insicurezza in realtà non è una costante, arriva quando dobbiamo o vogliamo fare qualcosa di importante e abbiamo paura di….
fallire!
La sindrome dell’impostore ci protegge da questa paura bloccandoci, così che, non facendo nulla non ci sia fallimento.
Ma sono sicura che già adesso stai pensando che non fare nulla è comunque un fallimento…
Ecco in questo momento stiamo spegnendo i riflettori dall’impostore e li stiamo accendendo su di noi.
Sì, perché è vero che c’è la possibilità di fallire, ma c’è anche la possibilità di fare bene.
E noi riusciamo a dare il meglio quando crediamo in noi indipendentemente dalla sfida o da ciò che ci dicono gli altri.
Io uso uno strumento potentissimo e molto sofisticato per credere in me: dei foglietti! 😃
Sì dei foglietti! Ma questi foglietti sono magici. 🤩
Ogni volta che ricevo un complimento da una mia cliente, ogni volta che qualcuno mi ringrazia perché grazie a me e al lavoro fatto insieme ora ha relazioni più gioiose, è rispettata al lavoro, crede di più in se stessa e la sua autostima la sostiene, o quando qualcuno raggiunge i risultati per i quali abbiamo fatto un percorso di coaching specifico… io scrivo le loro parole o mi stampo gli screenshot o le mail e li tengo costante in vista sulla mia scrivania.
Quando arriva un momento di sconforto, quando dimentico le mie potenzialità, mi fermo, respiro prendo i foglietti e li leggo ad uno ad uno o scegliendo ad occhi chiusi quelli che arrivano. E mi ricordo chi sono, e da questa posizione invito la sindrome dell’impostore ad uscire dai miei pensieri perché tutto quello che sta sussurrando o urlando sono solo parole senza senso.
Ricordo a me stessa cosa sono già riuscita a fare in passato, che non è stata fortuna ma duro lavoro, e che merito, eccome se merito di raggiungere ciò che desidero!!!
E con questo spirito mi rimbocco le maniche e inizio a fare. Perché solo con le azioni poi posso dimostrare a me stessa che anche questa volta, nonostante la paura, ce l’ho fatta!
Invito anche te a usare questa mia potente strategia, che va bene in tutti gli ambiti.
E non è necessario che il complimento, il ringraziamento o le belle parole arrivino dall’esterno.
Puoi essere tu la prima a riconoscere ciò che hai già fatto bene e riportare tutto ciò che ti viene in mente sui foglietti.
Questo vale per il passato, ma anche da oggi in poi.
Riconosce i tuoi meriti è l’antidoto migliore a Mr impostore che crede di averla sempre vinta ma ora noi sappiamo che non sarà così!!!
Nel podcast ho dato altre strategie, ti invito ad ascoltarlo.
Ti metto qui il link così che tu lo possa trovare agilmente.
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La tua Coach
Renata Andolfo